martedì, novembre 15, 2005

Il caso Venezia

A qualche mese dall’elezione a sindaco di Massimo Cacciari, vi è lo scontro nei Ds per via dei “ribelli”.
I saggi hanno accertato l’«incompatibilità» con il partito dei nove «dissidenti» - i dirigenti diessini veneziani che sostennero Cacciari contro le indicazioni del partito per Casson.
Per la cronaca e per volere di Roma, alcuni di questi dissidenti sono entrati a far parte della giunta Cacciari.
Ora da più parti della dirigenza Ds si chiede all’interno del partito il rispetto delle regole e quindi la posizione scomoda dei nove dissidenti ribelli è emersa maggiormente.
L’assessore DS Mara Rumiz – ribelle - rilancia la palla a Roma, «dove il partito in tutti questi mesi è rimasto fermo», ignorando le «lacerazioni pesantissime che si erano create nei Ds e nel centrosinistra».
Ora il “caso Venezia” per i Ds è un pasticcio, oltre che un paradosso, che mette in imbarazzo la Quercia su più livelli, con assessori alla guida di una importante città, ma fuori dal partito.
Sono contento di aver contribuito alla vittoria di Cacciari.