giovedì, gennaio 13, 2005

Schiavi del 3° millennio

Alcuni dati della ricerca Eurispes per il Rapporto Italia 2005 sui lavoratori precari: "qualificati ma cronici, 3 su 4 sotto i 1.000 euro al mese, 83,2% è laureato, le donne le più penalizzate., poche tutele, pensione incerta, retribuzioni basse e irregolari. L'unica cosa che c'è in abbondanza è l'ansia che li affligge. Per la maggior parte degli intervistati, il lavoro flessibile non rappresenta un'opportunità di primo inserimento lavorativo."
La flessibilità allora non serve per cercare la prima occupazione , ma per galleggiare nel marasma del mondo del lavoro. Credo che per rilanciare i consumi basti dare fiducia ai consumatori ovvero alle persone ovvero ai lavoratori: il precariato non paga il lavoratore, che, non avendo alba del domani, mantiene una posizione conservativa.
Ma se i "precari" sono anche sotto pagati chi ci guadagna?
Le aziende, che così possono avere manodopera a peso e le agenzie interinali che commerciano questa "carne umana"!
Se non erro queste agenzie a Mestre sono ben 37: se una volta esisteva un solo ufficio di collocamento pubblico l'esplosione delle agenzie private mi sta ad indicare che la torta è succulenta.